I filtri a carbone attivo vengono impiegati per l'adsorbimento, fenomeno superficiale di attrazione molecolare generato dal contatto tra una fase fluida ed una solida, degli elementi volatili inquinanti o degli odori presenti nell'aria da trattare. Contenuti in celle o cartucce di varie dimensioni e capacità, vengono utilizzati per realizzare gruppi di depurazione.
I carboni attivi sono dei prodotti industriali chimicamente inerti, essenzialmente composti da carbonio, con una struttura porosa molto sviluppata. Essi presentano una superficie interna assai estesa la quale conferisce al prodotto un potere adsorbente molto elevato nei confronti di una numerosa varietà di sostanze.
In generale il volume dei pori è maggiore di 0,8 ml/g e la superficie interna è superiore a 1000m2/g.
I pori hanno dimensioni variabili e si distinguono in tre grandi classi:
Macropori: di diametro superiore a 500 angstrom; rappresentano la superficie inutile ed intervengono poco sui fenomeni di assorbimento.
Mesopori: detti anche pori di transizione, di diametro compreso tra 30 e 500 angstrom. Costituiscono le vie d'accesso principali ed hanno un ruolo determinante nella cinetica di assorbimento.
Micropori: di diametro compreso tra 5 e 30 angstrom. Costituiscono la parte attiva, ossia l'essenziale della superficie solida.
L'adsorbimento, fenomeno per il quale le molecole di una fase fluida (liquida o gassosa) sono fissate alla superficie specifica di un solido, è la conseguenza di un campo di forze attrattive.
Su richiesta possono essere forniti carboni speciali o impregnati per l'impiego in installazioni critiche.
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